Le pareti Fertil Wall sono progettate secondo un criterio innovativo, che riduce la necessità manutentiva e promuove maggior durata estetica.
Le piante rimangono infatti nel proprio vaso di coltivazione e sono semplicemente alloggiate in vaschette portavaso sovrapposte.
Si possono utilizzare piante provenienti da coltura idroponica, in vaso 13 x 12 cm, oppure piante coltivate in substrato organico, nei vasi di diametro 14-15 cm. Le vaschette di coltivazione, rappresentano l’elemento modulare reiterabile e possono essere direttamente ancorate alla struttura muraria con apposite griglie di fissaggio e tasselli.
Oppure, con l’impiego di carpenteria leggera, costituire una struttura flottante, formante un’intercapedine con la parete dell’edificio.
Le vaschette sono collegate da un sistema di tubi in silicone, che trasferisce il troppo pieno d’acqua dalle superiori alle inferiori, regolandone uniformemente il contenuto. L’acqua risale nei vasi per capillarità, aiutata da apposite cannucce in cellulosa. Ogni pianta riceve la stessa quantità di acqua (e soprattutto la stessa quantità di concime). L’eccesso, viene evacuato, oppure ricircolato con l’impiego di un serbatoio di raccolta e di una pompa.
La manutenzione di queste pareti è facilissima e speditiva. Eventuali piante deperite vengono rimosse e sostituite con un semplice gesto.
Le pareti Fertil Wall possono essere posizionate all’interno, oppure all’esterno degli edifici. La facilità di sostituzione dello strato vegetale permette nell’ambito di spazi commerciali, di sfruttare tematismi di colore stagionale delle piante o realizzare veri e propri disegni.
Possono essere impiegate anche per la costruzione di orti verticali (es. collezioni di aromi per la cucina).
Le pareti Fertil Wall possono esser costruite in ogni dimensione.
La struttura dei moduli reiterabili suggerisce tuttavia una larghezza multipla di 50 cm.
Sono infatti disponibili vaschette della lunghezza di 20, 50, 75, 100 cm (PT-20-1312, PT-50-1312, PT-75-1312, PT-100-1312). Le vaschette da 20 cm sono impiegabili per il rivestimento di strutture curve o pilastri. Le altre lunghezze si impiegano per le superfici piane.
Lo sviluppo in altezza è a piacimento, anche se vincolato alle necessità di adduzione dell’acqua, che deve raggiungere le vaschette superiori. Se questo avviene con l’impiego di pompe, l’altezza costruttiva non potrà superarne la prevalenza.
Sono disponibili elementi angolari, che rappresentano la soluzione progettuale perfetta in presenza di spigoli per la copertura omogenea delle pareti. Questi elementi sono disponibili per ogni tipologia di vaschetta ed alloggiano 3 vasi.
Per la costruzione di pareti esterne in zone particolarmente ventose, sono disponibili dei carter di chiusura delle vaschette, che fissano i vasi.
I carter sono disponibili per le sole canalette da 100 cm (PT-100-1312), che alloggiano 5 vasi.
Quando si preferiscono strutture mobili, si può far riferimento ai Room dividers.
Si tratta di strutture leggere, la cui mobilità è assicurata da rotelle girevoli, regolabili in altezza e dotate di dispositivo di blocco. I Room dividers esistono in versione monofacciale o bifacciale, per affrontare al meglio ogni esigenza progettuale e di arredo. Trovano perfetta collocazione in spazi commerciali, ambienti di lavoro di ogni tipo, ristoranti e refettori, strutture mediche, ecc..
Sono costituiti dagli stessi elementi modulari del sistema Fertil Wall (vaschette PT-100-1312, lung. 100 cm) e quindi possono alloggiare vasi idroponici o convenzionali.
Il montaggio e l’installazione sono semplici ed assistiti da apposite istruzioni. L’irrigazione è di tipo manuale, effettuabile settimanalmente con innaffiatoio, alimentando la vaschetta sommitale.
1
Ancorare le griglie di supporto alla parete con tasselli. Dove la parete non accetti tassellatura
è possibile ancorare le griglie su una struttura
di carpenteria leggera da fissare alla parete in
pochi punti.
2
Posizionare le canalette portavaso agganciandole alla griglia, procedendo dal basso verso l’alto.
3
Collegati i tubi di collegamento in silicone e gli elementi filtro sui condotti di ogni contenitore.
Posizionare le piante nella quantità prevista per
ogni tipologia di contenitore. Se i vasi contengono
substrato, dotarli di bastoncino in cellulosa,
per facilitare la risalita capillare dell’acqua.
4
Collegare il sistema irriguo, se presente e gli eventuali dispositivi di illuminazione supplementare.
L’irrigazione delle pareti FertilWall si effettua con varia modalità e tecnologia, in funzione delle dimensioni dell’installazione e del posizionamento (a seconda che si disponga di uno scarico, che la zona sia elettrificata, ecc.).
La modalità più semplice per le piccole installazioni è quella manuale, che si effettua dall’alto (dalla canaletta sommitale), fino a che l’acqua non raggiunge l’ultimo contenitore. E’ necessario il controllo del contenuto d’acqua nei portavasi e l’eventuale reintegrazione ogni 3-4 giorni. In questo caso non c’è necessità di corrente elettrica e l’ultima fila di portavasi è di tipo chiuso non drenante,
Per strutture più grandi, dove è difficile raggiungere manualmente la sommità, ci si affida a sistemi semiautomatici. Un tubo irriguo con gocciolatoi, collegato ad un elettrovalvola ed una centralina di comando, funge come linea di adduzione. L’acqua in eccesso viene drenata dall’ultima fila di contenitori ed avviata ad un punto di scarico mediante un tubo collettore. In questo caso è necessaria la corrente elettrica e l’ultima fila di contenitori è di tipo aperto, drenante.
Per strutture molto grandi, oppure dove si preferisca limitare al massimo gli interventi manuali, si possono utilizzare sistemi automatici che prevedono un serbatoio di raccolta dell’acqua drenata, che viene ricircolata mediante l’impiego di pompa sommersa.
Il tutto collegato ad una centralina di comando. Anche in questo caso, è necessaria la corrente elettrica, l’ultima fila di contenitori è di tipo aperto, drenante ed è necessario un serbatoio di accumulo per la pompa eventualmente da mascherare con cartongesso, oppure altre strutture. Questo genere di installazioni richiedono una progettazione più attenta agli spazi ed ai volumi.